Di quanti amici abbiamo bisogno?

“L’amico è qualcosa che più ce n’è meglio è” cantava diversi anni or sono Dario Baldan Bembo (i più attempati, come la sottoscritta, si ricorderanno certamente di questa canzone), ma è proprio vero che di amici è meglio averne tanti? Quanti amici dovremmo avere nella nostra vita? Di quanti amici abbiamo bisogno? Esiste un numero “ideale”?

Nella Giornata Mondiale dell’Amicizia, e al tempo dei social network (che hanno sicuramente rivoluzionato questo legame tra le persone), una riflessione è d’obbligo. Il grande ed il piccolo schermo (penso ad es. alle serie tv) ci hanno spesso proposto storie di amici con i quali tutti ci siamo identificati e che tutti avremmo voluto fossero un po’ anche i nostri: Amici miei, Quasi amici, Non è mai troppo tardi; Friends, Sex & The City, The Big Bang Theory solo per citare i primi che mi sono venuti in mente. In tutti questi casi, il gruppo di amici era limitato nel numero (da 2 ad un massimo di 8 persone coinvolte nel legame di amicizia).

Sembra, quindi, che il “numero ideale” di amici del cuore, reali e leali possa non essere un numero alto, neanche a due cifre, in realtà. Che senso hanno, allora, le decine o, più spesso, le centinaia di “amici” che collezioniamo su Facebook e sugli altri social network? Più che di amicizie, in questo caso, dovremmo parlare di contatti, di legami, di ricordi, di “fette” della nostra esistenza che hanno a che fare con diversi ruoli, con diversi ambiti e con diverse fasi temporali: questo rappresentano tutte le persone che chiamiamo “amici” nei social network. Sono verosimilmente le persone che hanno condiviso con noi un pezzo di strada, lungo o corto che sia, ma si spera – almeno – significativo. Sono delle risonanze emotive che magari non abbiamo mai conosciuto di persona (e magari non conosceremo mai), ma con le quali abbiamo condiviso delle vibrazioni dell’anima. Sono la memoria di quello che siamo stati in quel dato periodo della nostra vita. E non è poco…

Ma l’amicizia vera, quella con la A maiuscola, è un’altra cosa… Questa è un’area che io indago sempre nelle storie di vita dei miei pazienti perché la ritengo fondamentale; non serve avere tanti amici, anche perché, si sa, i rapporti di amicizia si modificano nell’arco della nostra vita, ma l’amicizia è un legame grazie al quale ci si arricchisce reciprocamente: ci si confronta, ci si scontra anche, senza che però nessuno ne esca ferito perché la potenza dell’amicizia sta nell’accettazione dell’altro così com’è, con pregi e difetti, nella schiettezza, nell’intimità, nella condivisione, nel sostegno reciproco e nella complicità. L’amico è il diverso da me che però mi somiglia, quello che è sulla mia stessa lunghezza d’onda e col quale mi capisco al volo soltanto con uno sguardo. E’ quello che posso chiamare nel cuore della notte e che, dopo avermi mandato a quel paese per l’ora tarda, mi chiede: “Ti serve aiuto?”. In altre parole, è una presenza preziosa nella vita di ciascuno di noi.

Certo, si può vivere anche senza amici, ma che esistenza grama sarebbe…

 

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